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L’acido tartarico, noto scientificamente come diidrossibutanedioico, è un acido organico bianco e cristallino che si trova naturalmente in molte piante, soprattutto uva e tamarindi. Ha una lunga storia nell’uso umano, essendo uno dei principali acidi presenti nel vino e nell’arte enologica. In cucina, l’acido tartarico è spesso utilizzato come agente acidulante e stabilizzante, in particolare in forma di cream of tartar, la quale è impiegata per contribuire alla stabilità degli albumi nelle meringhe o per mantenere la giusta texture di zuccheri e caramelle impedendone la cristallizzazione.
Inoltre, l’acido tartarico ha un ruolo critico nella produzione di antiossidanti come il sale tartaro, che serve a creare la tartrazina, un colorante alimentare artificiale. Nel settore della medicina, questo acido può essere utilizzato come lassativo o in combinazione con altre sostanze come agente per veicolare farmaci all’interno del corpo. Nelle formulazioni chimiche, l’acido tartarico è apprezzato per le sue proprietà chirali, che lo rendono utile in sintesi organica per produrre stereospecifici composti. Così, l’acido tartarico serve una varietà di scopi, dalla gastronomia alla farmaceutica fino alla chimica fine.
Prezzi acido tartarico
Il costo dell’acido tartarico può variare in base a diversi fattori, come la purezza della sostanza, la quantità richiesta, il fornitore, le fluttuazioni del mercato, e costi logistici associati.
In generale, l’acido tartarico può essere acquistato in diverse forme, quali polvere o cristalli, e viene spesso venduto in confezioni che vanno da piccoli formati per uso domestico fino a grandi quantità industriali. Per le confezioni più piccole, tipicamente usate in ambito culinario o per applicazioni casalinghe, i costi possono variare da pochi euro per un etto fino a una decina di euro per quantità superiori.
Quando si acquista acido tartarico in grandi volumi, come quelli usati in ambito industriale, il prezzo per chilogrammo di solito diminuisce. In tal caso, il prezzo per chilogrammo può variare notevolmente, ma potrebbe situarsi in una fascia che parte da pochi euro per kg fino a cifre più alte, a seconda delle specifiche menzionate in precedenza.
È anche possibile trovare variazioni di prezzo a seconda della destinazione d’uso specifica dell’acido tartarico, come ad esempio gradi alimentari, farmaceutici o tecnici, i quali possono avere prezzi diversi dovuti ai diversi standard e certificazioni richiesti.
Quindi, per ottenere un costo preciso per l’acido tartarico, è necessario considerare la quantità, la purezza richiesta, il fornitore scelto e le condizioni di mercato attuali. Sarà quindi indispensabile richiedere preventivi da fornitori o distributori per avere informazioni più dettagliate e aggiornate riguardo al costo di tale sostanza.
- L’acido tartarico è una polvere versatile e può essere utilizzato come emulsionante, agente di carica, agente acidificante o coadiuvante per gli impasti.
- Nell'industria enologica può essere utilizzato come correttore dell'acidità del vino, infatti in base alla quantità di questo acido disciolto nella bevanda, questa diviene più o meno acida. Aumentando l’acidità si riduce il pH e questo permette di raggiungere diversi scopi
- Adatto ai vegani e vegetariani, privo di OGM, SENZA GLUTINE
- Modi d’uso: secondo necessità, facilmente solubile. Conservazione: Conservare in luogo fresco e asciutto e al riparo dalla luce. Utilizzare entro 6 mesi dall’apertura.
- Pratica confezione apri e chiudi, imballaggio essenziale, riciclabile al 100% in base alle disposizioni del Comune.
- Utilizzare per migliorare la durata di conservazione e la qualità del formaggio e del tofu
- Aggiungilo all'impasto per evitare che sia morbido e appiccicoso
- Aggiungilo a marmellate e pate de fruit per attivare la Pectina
- Aggiungilo alla farina per migliorare la qualità e il colore del prodotto finito
- Utilizzalo in enologia per mantenere il colore, la stabilità e il gusto
- Natural L (+)
- Cas:87-69-4 / Einecs: 201-766-0
- Food Grade
- Acido Tartarico
- Utilizzare per migliorare la durata di conservazione e la qualità del formaggio e del tofu
- Aggiungilo all'impasto per evitare che sia morbido e appiccicoso
- Aggiungilo a marmellate e pate de fruit per attivare la Pectina
- Aggiungilo alla farina per migliorare la qualità e il colore del prodotto finito
- Utilizzalo in enologia per mantenere il colore, la stabilità e il gusto
- 100% acido tartarico
- Utilizzato in cucina e in pasticceria come conserva naturale, ma anche per stabilizzare gli albumi.
- Può essere usato come agente lievitante in combinazione con bicarbonato di sodio.
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- Ingredienti - Acido L (+) tartarico (E 334)
- Utilizzo - Sciogliere l’acido tartarico in una sufficiente quantità di prodotto e aggiungere alla massa omogeneizzando
- Tipologia - Acidificanti
- Temperatura C° - Di fusione:168-170° C
- Aspetto - Cristalli
- L’acido tartarico è una polvere versatile e può essere utilizzato come emulsionante, agente di carica, agente acidificante o coadiuvante per gli impasti.
- Nell'industria enologica può essere utilizzato come correttore dell'acidità del vino, infatti in base alla quantità di questo acido disciolto nella bevanda, questa diviene più o meno acida. Aumentando l’acidità si riduce il pH e questo permette di raggiungere diversi scopi
- Adatto ai vegani e vegetariani, privo di OGM, SENZA GLUTINE
- Modi d’uso: secondo necessità, facilmente solubile. Conservazione: Conservare in luogo fresco e asciutto e al riparo dalla luce. Utilizzare entro 6 mesi dall’apertura.
- Pratica confezione apri e chiudi, imballaggio essenziale, riciclabile al 100% in base alle disposizioni del Comune.
- Utilizzare per migliorare la durata di conservazione e la qualità del formaggio e del tofu
- Aggiungilo all'impasto per evitare che sia morbido e appiccicoso
- Aggiungilo a marmellate e pate de fruit per attivare la Pectina
- Aggiungilo alla farina per migliorare la qualità e il colore del prodotto finito
- Utilizzalo in enologia per mantenere il colore, la stabilità e il gusto
Dove comprare acido tartarico
L’acido tartarico, noto anche come E334, è un acido organico che si trova naturalmente in molti vegetali, più comunemente nell’uva e nei tamarindi. È frequentemente utilizzato in cucina per le sue proprietà antiossidanti e come additivo alimentare per stabilizzare la consistenza e il pH dei cibi fermentati. È anche un componente essenziale nel processo di vinificazione, e viene utilizzato nella produzione di lievito in polvere per la lievitazione in forno.
Se siete alla ricerca di acido tartarico per uso alimentare, ci sono diverse opzioni di acquisto a vostra disposizione:
1. Negozi specializzati in forniture per pasticceria e panificazione: Questi negozi spesso vendono acido tartarico in piccole quantità adatte per ricette casalinghe e possono offrire anche consulenza sul suo utilizzo.
2. Farmacie: Alcune farmacie possono vendere acido tartarico come integratore alimentare o per usi specializzati. Tuttavia, è importante verificare che il tipo venduto sia adatto all’uso alimentare.
3. Negozi di prodotti enologici: Se siete interessati alla produzione di vino fatto in casa, i negozi di forniture enologiche avranno sicuramente acido tartarico tra i loro prodotti, in quanto è un componente chiave nella regolazione dell’acidità del vino.
4. Negozi di alimentari etnici: Alcuni mercati etnici, in particolare quelli che si concentrano su cibi del sud-est asiatico o latino-americani, potrebbero avere acido tartarico disponibile dato che è utilizzato in diverse cucine regionali.
5. Negozi online: C’è una vasta gamma di fornitori online che vendono acido tartarico in varie confezioni. E-commerce come Amazon, eBay o negozi specializzati in ingredienti alimentari hanno solitamente disponibile questo prodotto e possono essere una scelta conveniente per chi cerca quantità maggiori o prezzi più competitivi.
6. Rivenditori all’ingrosso: Se avete bisogno di acido tartarico in grandi quantità, ad esempio per una panetteria, una pasticceria o una produzione artigianale di vini, rivenditori all’ingrosso o direttamente dai produttori possono essere il modo più economico per acquistarlo.
È importante assicurarsi che l’acido tartarico acquistato sia di grado alimentare e adatto all’uso previsto, soprattutto se lo utilizzate per la preparazione di cibi e bevande. Leggere sempre le etichette e, se siete incerti, chiedere conferma venditore.
Come scegliere acido tartarico
Come autore esperto, mi avvicino alla scelta dell’acido tartarico con un occhio critico, considerando il contesto in cui verrà utilizzato e le sue caratteristiche chimico-fisiche. L’acido tartarico è un composto biodegradabile e naturale, presente in molte piante, specialmente uva, e ha diverse applicazioni nell’industria alimentare, farmaceutica e nei processi di manifattura.
Il primo passo nel processo di selezione è comprendere la specifica esigenza. Nel settore alimentare, l’acido tartarico è impiegato come stabilizzatore, antiossidante e regolatore di acidità. È fondamentale in cucina, soprattutto in pasticceria e panificazione, per la sua capacità di interagire con il bicarbonato di sodio generando anidride carbonica, contribuendo così alla lievitazione di dolci e impasti.
Per scegliere l’acido tartarico adeguato, bisogna valutare il grado di purezza necessario per l’applicazione specifica. Ad esempio, per l’uso alimentare, l’acido tartarico deve soddisfare i criteri di qualità alimentare e essere certificato come tale. Nel caso di utilizzo in ambito enologico, per regolare l’acidità dei vini, è importante che l’acido sia compatibile con gli standard enologici e non influenzi negativamente il sapore e la qualità del prodotto finale.
La provenienza dell’acido tartarico può influenzare la selezione: acido tartarico naturale, ricavato attraverso un processo di cristallizzazione dal tartaro che si forma sui lati delle botti di vino, è spesso preferito per le sue qualità organolettiche. Tuttavia, esistono anche forme sintetiche che possono essere appropriate a seconda dell’impiego e che possono offrire una maggiore economia o disponibilità.
La granulometria è un altro aspetto importante. A seconda dell’utilizzo, l’acido tartarico può essere richiesto in forme cristalline di dimensioni diverse o in polvere fine. Ad esempio, una consistenza più fine può essere desiderabile per accelerare la solubilità in applicazioni dove una rapida reazione è vantaggiosa.
Oltre alla qualità e al formato, si deve considerare la stabilità del prodotto. L’acido tartarico deve essere conservato in un ambiente asciutto, al riparo dalla luce e dal calore per mantenere integrità e efficacia. Acquistare da fornitori affidabili che garantiscano una buona pratica di conservazione e manipolazione del prodotto è essenziale.
In termini di salute e sicurezza, la scelta del giusto acido tartarico comporta la verifica delle certificazioni e le schede di sicurezza del produttore, che includono informazioni sulla tossicità, le normative di manipolazione e smaltimento, e le eventuali interazioni con altre sostanze.
Infine, un autore esperto considererà anche l’impatto ambientale e sociale della sua scelta. Scegliere fornitori che aderiscono a pratiche sostenibili e etiche può avere un impatto positivo sulla comunità e l’ambiente, oltre che rafforzare il profilo etico di un’azienda o di un prodotto.
In conclusione, la scelta di acido tartarico ideale richiede un’attenta valutazione della sua destinazione d’uso, caratteristiche di purezza, forma fisica, standard di conservazione, sicurezza, e considerazioni etiche e ambientali, per garantire che il prodotto finito risponda ai più alti standard di qualità e sicurezza.
Altre Cose da Sapere
Domande e Risposte sull’Acido Tartarico
Cosa è l’acido tartarico e dove si trova naturalmente?
L’acido tartarico è un acido organico bianco e cristallino, spesso associato al gusto acido della frutta. Si trova naturalmente in molte piante, ma le principali fonti sono i grappoli e le bucce d’uva. Si forma nel processo di fermentazione del vino e può essere isolato dai sedimenti che si formano nei barili durante la vinificazione.
Quali sono gli usi principali dell’acido tartarico nell’industria alimentare?
Nell’industria alimentare, l’acido tartarico è utilizzato come additivo per regolare l’acidità dei cibi, agendo come un antiossidante e conservante naturale. È inoltre impiegato nel settore della panificazione, per stabilizzare gli albumi d’uovo, e nella produzione di bevande gassate e caramelle per dare un sapore aspro distinto. Un suo sale, il tartrato di potassio e sodio, è noto come cremor tartaro e viene utilizzato come agente lievitante nel pane e nei dolci.
Acido tartarico e vino: quale relazione esiste?
Nella produzione del vino, l’acido tartarico è uno dei principali acidi presenti. Contribuisce all’acidità e alla stabilità del vino, influenzando la sua qualità e il suo sapore. Inoltre, l’acido tartarico può formare cristalli, noti come “tartrati”, che a volte si depositano sul fondo delle bottiglie di vino come segno di una vinificazione naturale e di un’età avanzata del vino.
L’acido tartarico può avere effetti collaterali?
Consumato a dosi normalmente impiegate nell’alimentazione, l’acido tartarico è generalmente considerato sicuro per la maggior parte delle persone. Tuttavia, l’ingestione di elevati quantitativi può causare irritazione gastrica o un squilibrio degli elettroliti nel corpo. Pazienti con problemi renali dovrebbero fare attenzione al consumo di acido tartarico poiché può aggravare la loro condizione.
È possibile sintetizzare l’acido tartarico industrialmente? Come?
Sì, l’acido tartarico può essere sintetizzato industrialmente attraverso la fermentazione di sottoprodotti della lavorazione dell’uva o tramite sintesi chimica partendo da derivati del petrolio. Tuttavia, la maggior parte dell’acido tartarico utilizzato nell’industria alimentare proviene da fonti naturali, grazie alla disponibilità e alla relativa facilità di estrazione dai residui della fermentazione del vino.
In quali altri settori, oltre all’industria alimentare, l’acido tartarico trova impiego?
Oltre all’industria alimentare, l’acido tartarico è usato nella farmaceutica come eccipiente, nella produzione di sali di tartaro per fini medicinali o come ingrediente attivo in alcuni popolari lassativi. Nel settore cosmetico, può essere impiegato negli esfolianti e nei prodotti per la cura della pelle a causa della sua capacità di regolare il pH e promuovere il rinnovamento cellulare. È anche utilizzato nella produzione di tinture tessili e metalli, e come agente chelante in diverse applicazioni industriali.